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© photo by Gabriella Luongo

BANCO DI SANTA CROCE

Il Banco di Santa Croce è un piccolo arcipelago sommerso nella parte meridionale del Golfo di Napoli, al largo fra Castellammare di Stabia e Vico Equense. È famoso fra i subacquei per le foreste di gorgonie rosse e le pareti rivestite da gorgonie gialle e tappeti di margherite di mare, ma soprattutto per la gran quantità di pesce che è possibile osservare: cernie e dentici appostati per sorprendere le castagnole nere o quelle rosa di profondità, o pesciolini simili a sardine, le boghe, che volteggiano a milioni in banchi serrati. Qui tutto l’anno è possibile osservare il gattopardo riposare fra le rocce, o le sue bianchissime uova appese alle gorgonie; in primavera stazionano i tonni, che per settimane fanno il pieno di energia prima della riproduzione; a maggio arrivano le prime aquile di mare; in estate palamite e tonnetti costringono le boghe a infinte manovre repentine, che accendono il mare di lampi d’argento; a fine estate è periodo di lampughe, mentre a ottobre partono le aquile di mare, che per tutta l’estate avevano volato in formazione fra le secche del Banco incantando i subacquei.

Il Banco è una Zona di Tutela Biologica in cui 
la pesca è proibita, istituita dal Ministero delle Politiche Agricole(nel 1993 clicca per approfondire e ampliata nel 2009 clicca qui per approfondire ).
È anche un 
Sito Natura 2000 clicca qui per approfondire , la rete delle aree europee di elevato valore ambientale. Il Banco di Santa Croce
è infine una ISRA – Important Shark and Ray Area (Zona Importante per Squali e Razze)
 clicca qui per approfondire– a livello mediterraneo per la presenza di aquile di mare, specie protetta, e di gattopardi.

Questa designazione è il risultato di attività di citizen science condotte dai subacquei coordinati da MedSharks www.medsharks.org e Bikini Diving www.bikinidiving.com

Per immergersi sul Banco di Santa Croce è necessario seguire ordinanze e regolamento del Comune di Vico Equense, titolare della concessione demaniale clicca qui per approfondire 

LE SPECIE

La cernia bruna (Epinephelus marginatus) può superare il metro e mezzo di lunghezza per molte decine di chili di peso ed è giustamente chiamata da molti la regina del Mediterraneo.

Famosa trans del mare, la cernia nasce femmina e diventa... cernio dopo alcuni anni, un tipo di comportamento che consente di mantenere costante il rapporto fra sessi e di limitare il numero di bocche affamate che girano per la scogliera. Le cernie sono presenti sul Banco durante tutto l’anno.

il gattopardo (Scyliorhinus stellaris) è uno squaletto a pois delle dimensioni di circa un metro. Di notte si aggira sui fondali in caccia di polpi, seppie e crostacei, mentre di giorno si rifugia in strette tane fra le rocce. Il Banco è una delle maggiori zone di riproduzione conosciute in Mediterraneo, dov’è possibile osservare le bianche uova deposte fra le gorgonie. Un lungo studio condotto sul Banco, il Progetto Stellaris www.progettostellaris.it ha dimostrato che sono necessari anche sei a otto mesi perché i piccoli emergano dall’uovo. E’ possibile incontrare il gattopardo tutto l’anno sul Banco - con molta abilità e un po’ di fortuna.

Lo scorfano (Scorpaena scrofa) si mimetizza perfettamente con l'ambiente, rimanendo adagiato sulle rocce, mentre aspetta le sue prede. Rispetto alle altre specie di Scorpaena è riconoscibile per le notevoli dimensioni.

il Banco è una zona dove in estate si radunano le aquile di mare (Myliobatis aquila), una specie recentemente protetta. I sub hanno documentato aggregazioni di dozzine di esemplari nuotare lente fra le secche. Alcune sono femmine molto grandi: le madri proteggono i piccoli nel loro corpo fino alla loro nascita, che avviene dopo circa 6 mesi di gestazione. Le aquile si avvistano sul Banco da maggio a ottobre.

Il tonno rosso (Thunnus thynnus) Grosso, veloce, potente: raggiunge i tre metri di lunghezza per oltre 600 kg. di peso, vive fino a trent’anni, è capace di migrazioni di migliaia di chilometri e sullo scatto può arrivare a 80 km/ora di velocità. Si avvicina al Banco a marzo-aprile attratto dai banchi di boghe, di cui si nutre per ingrassare rapidamente in vista della stagione di accoppiamento.

Il dentice (Dentex dentex) è un abilissimo predatore dai forti denti acuminati, perfetti per afferrare al volo una preda in movimento. Sul Banco si aggira in drappelli di dozzine di esemplari che pattugliano costantemente le pareti della secca per sorprendere, con scatti improvvisi, boghe o castagnole.

LE SECCHE

Tre maestose montagne sottomarine – la secca Principale, la secca di Terra e la secca di Fuori – e svariati scogli minori salgono verticali dai 45-50 metri di profondità fino a 10m dalla superficie, completamente avvolti da cespugli di corallo dorato, spugne gialle, cuscinetti di piccoli anemoni arancioni e soprattutto sterminate e coloratissime “foreste animali” di gorgonie, ventagli di un metro, un metro e mezzo di larghezza, di color rosso o giallo a seconda delle specie. 

Un’oasi resa resa possibile dai complessi processi oceanografici che possono rimescolare rapidamente le acque del Golfo o intrappolare il deflusso del fiume Sarno vicino alla costa, tingendo il mare di una cupa luce verde carica di nutrienti. Un ambiente ricco e in costante movimento, perfetto per la crescita e lo sviluppo di una comunità di organismi marini, che qui è infatti straordinariamente ricca e variegata.

© photo by Raffaele Pisani

I Progetti

© video by Erminio Finelli

Sotto l’egida di progetti europei come Clean Sea LIFE www.cleansealife.it e LIFE European Sharks www.europeansharks.eu, i subacquei operano volontariamente da anni in questo fazzoletto di mare per il recupero di reti e lenze abusive, e sono impegnati con progetti di osservazione e monitoraggio, la citizen science, come il censimento di squali e aquile di mare e il monitoraggio dei cambiamenti climatici con il progetto MedFever www.medfever.it

Allo stesso tempo, con il progetto Erasmus+ Fins into the Water https://emseanet.eu/fins-water-library , si adoperano per la diffusione della cultura e conoscenza del mare fra i subacquei, gli operatori del mare e i ragazzi delle scuole.

PULIZIA

SENSIBILIZZAZIONE

DIVULGAZIONE

RICERCA
citizen science

TUTELA

FINS INTO THE WATER – MEDITERRANEAN SEA LITERACY
Il Mar Mediterraneo, sempre più caldo, sta affrontando molte sfide ambientali. E’ così anche per il Golfo di Napoli, una regione dove il turismo estivo è particolarmente intenso e mette sotto pressione l’ambiente e le sue fragili risorse. Per far sì che i visitatori trascorrano le vacanze in modo più sostenibile, è necessario che i centri per gli sport e il turismo acquatico siano sempre più consapevoli del proprio ruolo e adottino e diffondano pratiche più sostenibili. Il progetto europeo Eramus+ Fins into the Water – che riunisce sette realtà in Spagna, Malta, Grecia, Belgio, Croazia e in Italia si svolge nell’area del Banco grazie al Bikini Diving www.bikinidiving.com – ha sviluppato diversi materiali per facilitare il trasferimento delle buone pratiche fra gli operatori del settore che vi invitiamo a consultare https://www.emseanet.eu/fins-water-library

PULIZIA DEI FONDALI

La pesca abusiva – anche quella ricreativa – rappresenta la principale minaccia per il Banco di Santa Croce: non solo per le catture, ma anche per i danni provocati dagli attrezzi da pesca quando rimangono impigliati fra le rocce e le gorgonie. La comunità di subacquei, la prima a godere delle bellezze del Banco, è costantemente impegnata in attività di rimozione di reti e lenze abbandonate, così come di ogni altro rifiuto. In questi anni sono state innumerevoli le iniziative di pulizia del Banco di Santa Croce: dai grandi eventi che hanno coinvolto dozzine di sub insieme al progetto europeo Clean Sea LIFE www.cleansealife.it , alle pratiche quotidiane di recupero delle lenze abusive da parte dei diving abilitati a immergersi sul Banco.  

RICERCA – SIAMO TUTTI SCIENZIATI!

 

Un gruppo di subacquei al servizio del mare: da oltre dieci anni MedSharks www.medsharks.org coordina diverse attività di “citizen science” con i subacquei che si immergono sul Banco di Santa Croce: un esercito appassionato e numeroso, le cui osservazioni forniscono alla scienza dati preziosi.

Fra le iniziative ricordiamo:

 

  • Le 5 edizioni di BioBlitz: dal 2011 al 2016, dozzine di sub si sono immersi per ripulire il Banco da lenze e reti e contribuire al lo studio sulla riproduzione del gattopardo

  • ProgettoStellaris
    www.progettostellaris.it il primo progetto di studio sul gattuccio maggiore o gattopardo, realizzato da subacquei coi subacquei, tutti al servizio del mare

  •  Il mare ha la febbre! MedFever www.medfever.it , la rete di subacquei che registrano i cambiamenti climatici e gli effetti che hanno in mare, è partita proprio dal Banco di Santa Croce, dove una rete di sensori monitora costantemente le temperature del mare da oltre 8 anni
  • Con la condivisione di foto e filmati con il progetto europeo LIFE European Sharks www.europeansharks.eu i sub stanno contribuendo alla conoscenza e tutela delle aquile di mare, oltre che del gattopardo. I sub si sono impegnati ad adottare un codice di condotta per l’osservazione responsabile di squali e aquile, e nel caso di avvistamento raccolgono foto e video senza recare loro disturbo, solo il tempo necessario alla racconta dei dati scientifici.
SQUALI E RAZZE

© photo by Gabriella Luongo

IL GATTOPARDO

I gattopardi, gli squali a pois (Scyliorhinus stellaris), sono individui – come i gatti, i cani, i cavalli e le persone. Ognuno con il suo volto, che non cambia negli anni e che così può aiutarci a conoscerne la storia. Ogni squalo, lungo poco più di un metro, ha un disegno unico sul corpo fatto di macchie nere, marroni, bianche; unite in file o in impronte, cerchi, arabeschi; raggruppate in scacchiera o isolate su uno sfondo grigio o bruno, una variabilità infinita che ha ispirato il nome ‘gattopardo’ e che su ogni squaletto disegna un profilo unico e mai uguale.

Per capirlo ci sono voluti dieci anni, centinaia di immagini e la passione dei fotografi subacquei – uniti nel progetto Stellaris da MedSharks e Bikini Diving – sul Banco di Santa Croce, nel Golfo di Napoli, che per i gattopardi è luogo specialissimo di incontro e riposo, dove molti nascono e si riproducono per disperdersi poi in tutto il Golfo. Incontrarli non è facile: di giorno rimangono per lo più intanati fra le rocce, per uscire poi di notte a cacciare seppie, polpi, qualche pescino.

Valentina, Circolino, Onda, Fedele i nomi assegnati dai loro ritrattisti subacquei. Se molti appaiono una volta, e solo qualcuno due o tre, SuperStar invece è stato fotografato almeno sei volte in altrettanti anni; mentre Diva e Boom tornano sul Banco da oltre un decennio: praticamente metà della loro vita adulta.

Non “un” gattopardo ma “quel” gattopardo, insomma, che se ne sta lì in tana a volte assieme ad altri in attesa della notte, o che gironzola per il Banco scegliendo la gorgonia migliore dove appendere un uovo e dare più speranza di futuro al suo piccolo. Non “un” uovo, ma “quell’uovo”: Totò, Peppino, Maradona sono solo tre delle duecento uova marcate dai subacquei e seguite per mesi, immersione dopo immersione, un faretto in controluce per controllarne lo sviluppo e scoprire che ci vogliono sei, sette o anche otto mesi perché si formi il piccolo squalo, e che la metà invece non ce la fa, consumata da funghi e parassiti o divorata “in fasce” da molluschi, granchi e persino stelle marine.

E’ allora, con la cura nel visitare le “proprie” uova e a filmare i piccoli squali a pois, che i sub hanno iniziato a creare dei legami con i gattopardi. E così, come insegna la volpe al Piccolo Principe, gli squali hanno smesso di essere uguali a centomila altri pesci e sono diventati per i sub unici al mondo: individui, dei quali hanno imparato a conoscere la storia e a temere i pericoli, che abbondano tutt’attorno all’oasi protetta del Banco: reti, nasse, ami e fucili, inquinamento.

Capirlo, è stata una svolta. Un legame tra uomo e squalo che ormai ha contagiato molti, che con il loro tempo, competenze e impegno stanno aiutando la ricerca e la conservazione di questa specie che sta scomparendo rapidamente dai mari mediterranei.

OCEAN LITERACY

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